A Melfi le panedduzze e l’Immacolata, una tradizione secolare
A Melfi la solennità dell’Immacolata è da sempre legata alla tradizione delle “panedduzze“.
Le panedduzze sono dei piccoli pani azzimi consumati dai fedeli cristiani. I contadini sono soliti spargere questi piccoli pani nei campi dove si è da poco effettuata la semina.
Con questa consuetudine si invoca la protezione divina attraverso l’intercessione di Maria SS. Immacolata.
Gli storici locali dichiarano che tale uso sia stato introdotto a Melfi dagli albanesi, presso i quali il pane azzimo è simbolo di ospitalità.
Nel 1500 a Melfi vivevano una trentina di famiglie Albanesi, fu in questo periodo che l’abate Giorgio Lapazzaia edificò la chiesa di Santa Maria ad Nives.
Per la grande presenza di albanesi la solenne liturgia che si celebrava era quella del rito bizantino dell’Antidhoron. Il rito prevede la distribuzione del pane azzimo benedetto, che non si serve invece per l’eucarestia.
Quando gli albanesi si trasferirono a Barile, nella Chiesa di Santa Maria cominciarono a riunirsi a tutti gli abitanti della zona e, nel corso del 1600 nacque anche la Confraternita di Santa Maria ad Nives.
La Confraternita ebbe sempre una particolare devozione per l’Immacolata. Nel 1777, rivolgendosi al Re di Napoli, affermò di voler “solennizzare la festa all’8 di Dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione”.
In un verbale del 21 Novembre 1902 si apprende l’autentico significato e la modalità con cui tale festività era vissuta dal popolo melfitano.
La confraternita incaricava un gruppo di confratelli ad effettuare una questua nel paese. Il grano offerto dai devoti (di solito 4-5 quintali) era poi macinato e panificato.
Il giorno dell’Immacolata, alla messa dell’aurora (verso le ore 04:30 del mattino), il pane era posto in capienti ceste ai piedi dell’altare. Al di sopra troneggiava, tra uno sfolgorio di lumi, la statua della Madonna.
Così, questo pane semplice, perchè privo di lievito e che nel libro della Bibbia è sinonimo di peccato, da molto tempo è accostato alla figura di Maria concepita senza peccato.
A Melfi le panedduzze e l’Immacolata, una tradizione secolare
E’ diventato, allo stesso tempo, atto di devozione alla Madonna e segno tangibile di ringraziamento per i frutti della terra, che si conclude con la preghiera e l’affidamento per la futura annata agricola.
(Estratto dall’archivio della Confraternita di Santa Maria ad Nives)
Come da tradizione secolare, anche oggi, Mercoledì 8 Dicembre 2021, c’è stata la benedizione delle panedduzze durante le celebrazioni eucaristiche.
Foto d’archivio, 2019 – Chiesa Santa Maria ad Nives
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