Primo Maggio Festa del lavoro e dei Lavoratori
Oggi, Sabato 1 Maggio 2021, è la Festa dei Lavoratori.
Celebrata il 1º Maggio di ogni anno in molti paesi del mondo al fine di ricordare tutte le lotte per i diritti dei lavoratori, originariamente nate per la riduzione della giornata lavorativa.
Forse non tutti sanno che il Primo Maggio coincideva con una celebrazione antichissima legata al fuoco.
Sin dalla notte dei tempi infatti, nelle culture celtiche, nella notte tra il 30 Aprile e il 1 Maggio si accendevano falò per festeggiare la cacciata del freddo inverno e l’arrivo della primavera.
Secondo le tradizioni del folklore celtico già intorno all’anno Mille furono i druidi, ovvero i sacerdoti dei popoli Celti, a celebrare il primo maggio con il fuoco, accendendo dei falò sulla cima dei colli attorno ai loro villaggi.
Quando le fiamme erano alte poi vi conducevano attraverso il bestiame per “purificarlo” in segno di buon augurio.
Ma come si ricollega il rosso del fuoco al rosso della festa dei lavoratori?
Innanzitutto bisogna ricordare che fu solo nel lontano 1 Maggio 1886 a Chicago che si tenne il primissimo sciopero per la giornata lavorativa di otto ore.
Da allora si prese la decisione di ricordare quel momento (e i caduti) come simbolo della lotta del proletariato contro la borghesia.
Il simbolo di questa lotta divenne presto il colore rosso (rosso come il sangue versato dalle vittime che combattono contro i soprusi; rosso come un fiore di garofano o di una rosa…)
Il garofano rosso apparve simbolicamente come una nota di umorismo degli uomini del lavoro contro il divieto governativo di riunirsi e lasciar sentire la propria voce.
Primo Maggio Festa del lavoro e dei Lavoratori
Era infatti proibito riunirsi e dimostrare con bandiere, e allora i lavoratori inscenarono una festa campagnola, in osterie, e ognuno si mise sul suo vestito di festa, per distinguersi, all’occhiello, un fiore: un garofano rosso.
Usato già a partire dal 1890 come simbolo grafico, il garofano rosso fece la sua entrata ufficiale in scena in Italia dopo il fascismo, nel costituirsi dei partiti socialisti.
Durante il fascismo in Italia e Germania, la Festa del 1° Maggio sparisce.
Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1945, si potevano sventolare abbastanza facilmente bandiere rosse e garofani rossi, uniti insieme.
Nel 1974 abbiamo in Portogallo la rivolta militare chiamata “Rivoluzione dei garofani” in cui i militari misero nella canna del fucile il garofano rosso.
E non solo il garofano!
All’indomani della Liberazione, il 1 maggio 1945, partigiani e lavoratori, anziani militanti e giovani che non hanno memoria della festa del lavoro, si ritrovano insieme nelle piazze d’Italia in un clima di entusiasmo.
La storia deve essere ancora scritta.
Le città erano invase di papaveri e garofani rossi.
Il papavero è il fiore della libertà, cresce nei prati, tra il grano quasi a rompere l’armonia del giallo, lungo i binari, lungo le strade incolte. Lo troviamo con il primo caldo, in primavera. Se colto e imprigionato in un vaso appassisce immediatamente, perdendo tutta la sua bellezza e il suo slancio vitale. I suoi petali sono delicati come ali di farfalle, rossi come il fuoco e come il sangue.
(Fonte Web)
Ed ecco perché il rosso diviene ufficialmente il colore simbolo della Festa dei Lavoratori.
Come ha ricordato Papa Francesco
“La persona che lavora, qualunque sia il suo compito, collabora con Dio stesso, diventa un pò creatore del mondo che ci circonda”
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