Il terremoto del 23 Luglio 1930
All’1:10 circa della notte del 23 Luglio 1930 una violentissima scossa sismica arrivò a ricordare alle genti dell’Irpinia e del Vulture, quanto caduco sia il percorso umano…
Il terremoto dell’Irpinia e del Vulture del 1930 fu un sisma di magnitudo momento 6,7 (X grado della Scala Mercalli) che si verificò il 23 Luglio 1930 con epicentro in Irpinia, tra Lacedonia e Bisaccia.
Prese il nome anche dal Monte Vulture, alle cui pendici si verificarono ingenti danni.
Colpì diffusamente la Basilicata, la Campania e la Puglia, provocando i suoi massimi effetti distruttivi nell’area appenninica compresa fra le province di Potenza, Matera, Avellino, Benevento e Foggia.
Il terremoto causò la morte di 1.404 persone prevalentemente nelle province di Avellino e Potenza, interessando oltre 50 comuni.
In provincia di Potenza, a subire i danni maggiori sia dal punto di vista della perdita delle vite umane, sia dal punto di vista dei danni al patrimonio immobiliare civile e pubblico religioso, fu la città di Melfi.
“Dai racconti degli anziani si evince che fu una notte molto strana.
Per quanto anche in piena estate l’aria, tra le montagne, rinfreschi notevolmente, una inusuale calura s’era impadronita delle ombre serali e si manifestava in vapori che sembravano uscire direttamente dal ventre della terra.
Un abbaiar di cani, convulso e costante, gli inusuali belati di pecore ed agnelli, il chiocciare delle galline…
Una sorta di agitazione generale sembrava attraversare l’ambiente naturale come una scarica di elettricità…
Il terremoto del 23 Luglio 1930
Si dice che gli animali riescano a sentire con anticipo la sventura.
Ma erano cattivi presagi che la gente avrebbe decifrato soltanto in seguito.
Verso mezzanotte e mezzo, un silenzio quasi irreale ammutolì ogni essere vivente.
Taceva anche il vento, che era solito arpeggiare delicatamente tra i rami degli alberi.
All’1:10 circa si scatenò l’inferno.
Una scossa pari al settimo grado circa della Scala Richter squarciò le viscere della terra, rimestando tutto quanto esisteva sulla sua superficie.”
Di seguito tutte le fotografie riguardanti il terribile accadimento a Melfi.
Noterete molte cose andate distrutte e che ormai non ci sono più all’interno del panorama cittadino.
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