Il 7 Luglio nasce la Pergamena Bianca
Era il lontano 7 Luglio 1460 quando sulla sponda destra del fiume Sarno si tenne la più famosa Battaglia di Longola.
Da un lato le truppe aragonesi del Re Ferdinando I di Napoli e dall’altro quelle angioine a servizio del duca Giovanni d’Angiò. Gli eserciti si scontrarono per contrastare la politica del Re volta a ridimensionare gradualmente il potere baronale.
Nella calda estate del 1460 il duca Giovanni d’Angiò si presentò con un poderoso esercito a recuperare lo scettro di Napoli dalle mani del Re.
Sbarcò con la sua armata a Castellammare e giunto sotto il Castello di Sarno, il duca, si accampò in un sito chiamato Borgo.
Il Re Ferdinando se ne stava accampato nella Selva di Longola, poco lontano dalla riva destra del fiume Foce. Impedendo così al nemico la raccolta delle biade e facendoli sentire assediati.
Il 7 Luglio la Pergamena Bianca
Fu proprio qui che, il 7 Luglio 1460, ebbe luogo una fierissima battaglia.
Il duca Giovanni, avvalendosi delle sue manovre belliche, sperava di conquistare il Castello che era un punto strategico e apriva le vie interne del regno.
Ebbe però difficoltà a volgersi sulla sinistra del fiume ove si decideva la sorte della battaglia, perché dalla Torre superiore del Castello venivano fulminate le sue fortificazioni.
Malgrado ciò la fortuna volgeva a suo favore. Aveva messo fuori combattimento gran parte dei soldati del Re Ferdinando, il quale, sconfitto, dovette scappare con soli venti cavalli, rifugiandosi a Napoli.
Inaspettatamente però, da dietro il Castello, uscirono cinquecento cittadini armati, provenienti dalla città di Cava, i quali misero in scompiglio il campo angioino cambiando le sorti della battaglia.
Il Duca Giovanni da vincitore rimase vinto, e dovette ritornare sui propri passi.
Il Re allora chiamò a corte il Sindaco, Onofrio Scannapieco, al quale chiese cosa desiderasse per la sua Città come ricompensa per tanta fedeltà dimostrata.
Il Sindaco, ritornato a Cava, riunì i cittadini per decidere cosa fare.
I cavesi, però, per il grande rispetto che nutrivano verso il sovrano, non chiesero nulla.
Il 4 Settembre 1460, Ferdinando I rinnovò la sua offerta con una lettera accompagnata da una Pergamena vuota.
La Pergamena recava i sigilli con la sua firma e su di essa i cavesi avrebbero potuto scrivere qualsiasi cosa gradissero.
Ancora una volta, il popolo di Cava non chiese nulla, lasciando la Pergamena Bianca per sempre.
La pergamena è tuttora conservata intatta e vergine nel palazzo comunale di Cava de’ Tirreni.
Dal 1971-72 una manifestazione folkloristica, la “Disfida dei Trombonieri”, celebra ogni anno l’evento in maniera spettacolare.
Durante l’evento (che si tiene nel mese di Luglio) circa 1000 figuranti in costumi d’epoca sfilano per la città sui ritmi e le musiche delle proprie contrade di appartenenza, rievocando quella pagina di storia.
Il 7 Luglio la Pergamena Bianca
La Disfida si svolge nello stadio comunale tra i trombonieri che rappresentano le quattro contrade aragonesi cittadine (Pasculano, Mitiliano, Sant’Adiutore e Corpo di Cava).
La contrada vincente si aggiudica la Pergamena bianca, che conserverà fino all’edizione successiva.
Inoltre, nel 1992, è stata fondata l’Associazione Storico – Sportivo – Culturale – Equestre – Ricreativa che porta il nome de “I Cavalieri della Pergamena Bianca“.
Il suo scopo è quello di rievocare i fatti e le gesta della cavalleria presente nel Regno di Napoli prima, ed in quello delle due Sicilie dopo.
In foto la riproduzione della Pergamena Bianca presente nella Sala dell’Associazione degli Archibugieri Trombonieri Senatore a Cava de’ Tirreni.
A seguire, i Cavalieri della Pergamena Bianca presenti durante il Corteo storico de “La Pentecoste di Melfi“
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